Torri e torri di metallo hanno segnato i segni della città sin dal Medioevo e ancora oggi guardiamo con apprezzamento i tetti in piedi dei nostri gioielli urbani. Lo stato di moralità da cui deriva il termine “campanilismo”, il funzionamento delle condizioni di vita e la mente di autoidentificazione e adattamento ai colori della città. Nell’Ottocento e nel Novecento la squadra di calcio sostituì il campanile e il campo di calcio divenne infine uno stadio dove i guerrieri indossavano pantaloni, maglie corte e numerate che combattevano le feroci battaglie nel successivo stile omerico.
In Italia, che nel 1871 aveva appena completato il suo ciclo unificato, l’identità nazionale era ancora limitata e anche se la maggior parte dei paesi del nord Europa aveva ancora un gruppo simbolo nazionale, continuammo a infuriare “Torino Soccer & Cricket Club”, “pro-Vercelli”, “Sport-Club Juventus”, “Internazionale”, “Genoa”, “Milan Foot-Ball and Cricket Club” jj. L’eccezione è stata “Pro Patria” il cui nome parlava vagamente all’istituzione statale ma sembrava essere un segno perché era l’unico gruppo milanese.
Ma i tempi stavano cambiando e il 16 marzo 1898, in prossimità del campionato Torino-Milan, nacque finalmente la FIGC: “Federcalcio italiana”; Lo scopo del neonato partito era quello di costituire una delegazione di rappresentanti nazionali. Il progetto durò 12 anni e nel 1910, sotto il presidente Luigi Bosisio, l’Italia ebbe la sua prima squadra nazionale di calcio. Questa è una pubblicità per la rivista “Foot-Ball”:
“Quest’anno l’Italia avrà una propria nazionale composta solo da giocatori italiani.
A tal fine la FIGC ha nominato una Commissione Tecnica Fornitori … da fondere
una squadra esperta nel rappresentare i colori dell’Italia, nella speranza della vittoria
sorridere agli undici coraggiosi atleti. “
Questa la squadra scelta dopo un lungo riesame: capocannoniere Mario De Simoni; Difensori Francesco Calì, Virgilio Fossati, Franco Varisco e Attilio Trere; Domenico Capello, Enrico Debernardi, centrocampista Giuseppe Rizzi; Leader di Aldo Cevenini, Pietro Lana e Arturo Baiocchi. Coach il famoso Umberto Meazza.
La camicia era bianca mentre i pantaloni potevano essere bianchi o marroni e le calze erano le preferite.
Successivamente è stato scelto il blu perché simbolo della famiglia Savoia.
La prima partita si disputò contro la Francia all’Arena Civica e al Milan (oggi Arena Civica Gianni Brera, in ricordo del grande giornalista italiano) alle 15.30 di 110 anni fa davanti a 4000 spettatori.Gli italiani battono la Francia per 2 a 2.